Raccolta delle urine delle 24 ore: procedura ed educazione del paziente

2022-11-07 15:59:48 By : Ms. Jane Bian

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La procedura per raccogliere le urine delle ventiquattr’ore deve essere seguita scrupolosamente, sia dall’infermiere che dal paziente in autonomia. La procedura inizia la mattina appena svegli:

La raccolta delle urine delle 24 ore va fatto in un contenitore per urine sufficientemente capiente per raccogliere almeno due litri di liquidi, ma se il contenitore non bastasse per la raccolta delle urine, è possibile temporaneamente raccoglierle in un altro contenitore nel frattempo che ci si procura un contenitore più ampio dove riversare entrambi i volumi raccolti fino ad allora. Il contenitore delle urine delle 24 ore è preferibile che sia graduato e riutilizzabile (potrebbe essere ripetuto e richiesto più volte), che sia in plastica in quanto può essere necessario raccogliere delle urine da acidificare, e altri materiali potrebbero non essere compatibili con queste soluzioni. Il contenitore va tenuto in un luogo fresco e lontano dalla luce solare. È necessario fare di tutto pur di non perdere nemmeno il minimo volume di urina, in quanto inficerebbe su molte procedure analitiche che prevedono un’esatta misurazione del volume urinario delle 24 ore.

La collaborazione del paziente alla raccolta della diuresi delle 24 ore è fondamentale per poter avere un campione valido. L’infermiere quindi deve approcciarsi a questa procedura mettendo in conto l’educazione del paziente. Dopo essersi accertato che tipo di analita è stato richiesto e identificato il paziente a cui è prescritto l’esame, è necessario educare il paziente sulle modalità di raccolta della diuresi, le cose su cui fare attenzione e, se possibile, indicare di idratarsi con un quantitativo di acqua idoneo a coprire la diuresi emessa.

Per alcuni analiti (metaboliti ricercati tramite esami di laboratorio) è necessario prestare una maggiore attenzione, attuare una dieta particolare e/o aggiungere delle soluzioni fortemente acide alle urine. Iniziamo con la procedura per acidificare le urine delle 24 ore, in seguito, guardiamo i singoli casi.

Per avere delle urine acidificate è sufficiente aggiungere, secondo le indicazioni del laboratorio (o dell’infermiere in caso di educazione del paziente) una soluzione acida come l’acido muriatico (o acido cloridrico) alla concentrazione indicata (in commercio al 10%) sul fondo del contenitore prima di iniziare la raccolta della diuresi delle 24 ore. Attenzione con le urine acidificate a:

Il manuale, giunto alla X edizione, costituisce un completo e indispensabile strumento di preparazione sia ai concorsi pubblici sia all’esercizio della professione di infermiere. Con un taglio teorico-pratico affronta in modo ampio ed esaustivo tutte le problematiche presenti. La prima parte concettuale ricostruisce l’organizzazione del mercato sanitario e affronta gli elementi tipici del processo di professionalizzazione dell’infermiere, a seguito delle novità della Legge Lorenzin n. 3/2018. La stessa parte evidenzia gli aspetti innovativi della professione avendo cura di offrire al lettore un’ampia panoramica sulle teorie del Nursing e l’utilizzo dei nuovi strumenti operativi. Al termine di ogni capitolo, test di verifica e risposte commentate permettono di verificare il grado di preparazione raggiunto e di allenarsi in vista delle prove concorsuali. La seconda parte applicativa prevede l’adozione di casi clinici quale strumento di attuazione della teoria alle procedure tipiche dell’assistenza infermieristica di base, specialistica e pre e post procedure diagnostiche, presentandosi come un validissimo supporto tecnico e metodologico all’esercizio della professione. Il manuale risulta essere uno strumento prezioso sia per lo studente sia per chi già opera nelle strutture sanitarie, in quanto offre al lettore la possibilità di valutare passo a passo le conoscenze acquisite attraverso la risoluzione dei test di verifica presenti alla fine di ogni capitolo e l’analisi motivata delle risposte. Nella sezione online su www.maggiolieditore.it, accessibile seguendo le istruzioni riportate in fondo al volume, saranno disponibili eventuali aggiornamenti normativi.   Cristina FabbriLaurea magistrale in Scienze infermieristiche e ostetriche. Laureata in Sociologia, Professore a contratto di Infermieristica, Università degli Studi di Bologna, corso di Laurea in Infermieristica-Cesena. Dirigente Professioni sanitarie Direzione Infermieristica e Tecnica Azienda USL Romagna, ambito Ravenna.Marilena MontaltiInfermiere, Dottoressa in Scienze infermieristiche e ostetriche. Master II livello in Ricerca clinica ed epidemiologia, prof. a.c. C. di Laurea in infermieristica, Università di Bologna. Responsabile Infermieristico Dipartimento Internistico, Azienda della Romagna Ambito di Rimini.

Alcuni analiti richiedono un trattamento particolare come una dieta specifica o la sospensione di alcuni farmaci (che va concordata dal medico prescrittore). La responsabilità dell’infermiere è educare il paziente alla corretta raccolta e osservanza di queste indicazioni. Alcuni esami e indicazioni specifiche:

Autore: Dario Tobruk (Profilo Linkedin)